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Pokémon GO – Il marketing dello spostare le masse

Categorie Marketing · Strategia aziendale
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Pokémon Go è ormai la moda del momento, ne sentiamo parlare più volte al giorno, sotto vari aspetti: chi lo critica, chi lo difende, chi dice basta, chi dice ancora.
In questo articolo non entreremo affatto in merito di questo, ma piuttosto di un aspetto molto importante e fin troppo trascurato… il valore pubblicitario di Pokémon Go, che risiede in un semplice potenziale del gioco: il potere di far spostare i giocatori DOVE e QUANDO si vuole.

Pokèmon GO non è stato solo il rilancio di un’azienda in crisi, ma anche un test per un nuovo metodo pubblicitario.
Da tempo questo tipo di Marketing sta prendendo forma, da tempo si capisce il potenziale di questo nuovo modo di fare pubblicità, ma nessuno ancora era riuscito a smuovere così tante persone e in così poco tempo.

Per intendersi, il concept è simile a quello del WiFi Free: si offre un altro motivo oltre al prodotto per entrare nella propria attività, nel caso del WiFi un valore universalmente riconosciuto: non a tutti piace il caffè, a tutti piace il WiFi.
Successivamente però il Wifi ha potuto prendere una piega diversa: ormai tutti hanno l’ADSL disponibile a casa, e quindi non si è più costretti a uscire per collegarsi a Internet.

Come funziona

Questo tipo di Marketing è semplice:
Non si cerca più di far conoscere il prodotto a più persone possibili, sperando poi che siano loro a muoversi con l’intento di comprarlo; Ora si offre un modo per poter spostare le persone a prescindere dal prodotto, anzi, non sapranno neanche che andranno incontro a un prodotto, ma penseranno di andare incontro a ciò che vogliono, il Pokèmon. Una volta lì, gli si presenta il prodotto. Insomma, il potere di spostare chiunque dove si vuole e quando si vuole.
Per il caso specifico di Pokèmon Go, l’azienda potrebbe agire in due modi:

  • Dare la possibilità di creare punti di interesse con un abbonamento: questo offrirebbe a ristoranti, bar e locali di avere una propria palestra, un PokéStop, un qualsiasi punto di interesse, nell’attività commerciale stessa.
  • Sfruttare altri metodi per interessare i giocatori: ad esempio gli aromi, costano 1 euro e attirano pokèmon per mezz’ora. Se in quella mezz’ora, arriva anche solo un cliente, il costo è già recuperato.
    Il cliente potrebbe anche non consumare nulla, sarebbe comunque un modo per farsi conoscere, a basso costo.
    Questa è l’idea di LureDeals, una neonata startup che si pone l’obiettivo di guadagnare il monopolio sul potenziale marketing di Pokémon GO.

pubblicità tradizionale
vs.
Pubblicità futura

La pubblicità come concepita finora è sempre costosa. Serve qualcuno che la prepari, qualcuno che la ospiti (e che abbia già accumulato un pubblico a cui offrirla, e che quindi si farà pagare, ovviamente), qualcuno che la tenga d’occhio e ne monitori i vantaggi.

Lo strumento Pokèmon Go tecnicamente scavalca tutti i problemi della pubblicità:

  • Pubblico locale e vasto già acquisito.
  • E’ semplice e veloce.
  • I vantaggi non hanno il bisogno di essere monitorati:
    I costi sono irrisori e il vantaggio è assicurato. Non resta che farlo.

QUalche idea per il futuro

Ovviamente, il futuro del Marketing non è affatto in mano alla Niantics. In realtà, non sono stati nemmeno in grado di sfruttare a pieno ciò che hanno creato, tant’è che sono stati altri a sfruttarne il potenziale.
Ciò che succederà di qui a breve sarà che il mezzo pubblicitario non saranno più i siti, ma i giochi e le app. Per chi compra pubblicità non cambierà molto, se non il fatto che non ci sarà più bisogno di pagarne il design, in quanto non si dovrà più presentare il prodotto, ma basterà chiedere a qualcuno di far venire più persone possibili direttamente davanti al proprio esercizio commerciale.

La direzione da prendere se si lavora nel mondo del marketing, è proprio questa. Presto ci sarà una standardizzazione di questo tipo di advertising: ci saranno tanti giochi, tanti app che potenzialmente possono far muovere le persone dove è necessario, e ci saranno tante aziende che faranno da intermediari e si pagherà in base al numero di persone che si sposteranno nel punto prescelto.
E resta solo una domanda: fra quanto tempo Google inizierà a proporre advertising di questo tipo? 

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